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lunedì 9 gennaio 2017

LA POSIZIONE



La cosa principale per chi inizia e' darsi una calmata, 

so che siete entusiasti di avere un nuovo strumento e di aver deciso di imparare a suonarlo, ma se avete fretta ci metterete piu' tempo. Naturalmente questo suggerimento e' diretto soprattutto a chi ha una certa maturita' e e' quindi in grado di trattenersi e, umilmente, ascoltare i miei consigli, che sono frutto di molti anni...e di molti sbagli, quindi avendo gia' sbagliato io in precedenza, sto tentando di non far sbagliare anche voi e di farvi intraprendere una via che vi permettera' di suonare, nel vero senso della parola, e di non perdere tempo, nonche' di non innervosirvi per le difficolta' affrontate precocemente.
Dovete fare come un atleta che si appresta a correre una maratona, dovete conoscere, con il tempo, i vostri limiti, tutti abbiamo dei limiti, a non tentare in alcun modo di superarli, altrimenti...dopo qualche chilometro non ce la fate piu' e vi fermate.
Quindi, mi raccomando, PER GRADI, non affrontare difficolta' eccessive, un po' come la matematica, gradualmente, se non e' chiaro qualcosa non si puo' far finta di niente e andare avanti.

La prima cosa, fondamentale, e' la posizione o postura. Bisogna con pazienza imparare a prendere coscienza del nostro corpo, cioe' a "sentirci", per qualcuno puo' sembrare difficile, ma man mano che ci riuscite sentirete un miglioramento generale, non solo riguardo alla chitarra, ma "vivrete meglio" con la  consapevolezza del vostro corpo. 
Cosa bisogna fare: non e' poi cosi' difficile: bisogna iniziare a sentire il contatto dei glutei e delle ossa degli ischi sulla sedia, non ci avevate mai pensato e'? ma e' essenziale, perche' vi da solidita'' ed equilibrio, ricordate di distribuire il peso del corpo in parti uguali, a destra e a sinistra, attenzione che l'appoggio sul poggiapiede non vi sbilanci. 

(questo breve video mostra gli effetti di una solida postura, fa parte di una serie di video didattici "la chitarra e il suono dell'universo", la playlist la trovate linkata sulla colonna destra, sottotitoli in Inglese).
Sentite sempre piu' chiaramente questo appoggio, in fin dei conti e' reale, voi siete seduti e "le chiappe" appoggiano sulla sedia, si tratta solo di prenderne coscienza, di sentire, provate a muovervi con il busto, leggermente, ad oscillare sui due lati e nel contempo continuate a sentirvi "attaccati" alla sedia, sarete piu' in equilibrio e  la sedia vi sembrera' incollata al sedere.
Questo per un breve lasso di tempo, 5 o 10 minuti, prendetela come una sorta di meditazione, poi alzatevi e riposatevi o fate un'altra cosa, e dopo un po' riiniziate, vedrete che ogni volta sara' piu' chiara la percezione dell'appoggio e la solidita' della postura. Fatto questo, che vuol dire quando riuscite a percepire quel contatto con la sedia, passate al contatto dei piedi sul pavimento e sul poggiapiede. Questi due sono i contatti reali che avete, con il suolo e con la sedia, e che vi consentono un appoggio sicuro. Anche qui si tratta di sentire, sentire il contatto dei piedi col pavimento e col poggiapiede, quasi i piedi avessero messo le radici e non vi permettessero di sbilanciarvi, sentite e sentite sempre piu' chiaramente la qualita' del pavimento, inventatevela, immaginate di avere i piedi sulla ghiaia, sentite i sassolini, oppure sulla sabbia, sentire i granelli di rena, si tratta di fare un lavoro di fantasia, ma non abbiate paura non e' tempo perso, anzi, ricordate che la posizione, giusta o sbagliata, ve la porterete dietro finche' suonerete, quindi vale la pena perdere un po' di tempo. 
Anche qui qualche minuto e poi dopo una pausa riprendete, naturalmente conta quante volte vi esercitate, ma come in tutte le cose non conta solo la quantita' ma soprattutto la qualita' se riuscite a sentire chiaramente il contatto...il gioco e' fatto, questa tecnica vi dara' sicurezza equilibrio e solidita' come richiedono del resto le "arti marziali", prima cosa studiano l'equilibrio, perche' chi non e' centrato non puo' usare a pieno le energie del corpo.

Questo e' l'inizio, ora sta a voi chiudere questa pagina per sempre e dire "ma questo e' matto, io volevo suonare la chitarra non fare il fachiro"...oppure imparare per davvero, non importa se per passione o con mire piu' alte, la differenza fra un dilettante e un professionista e' questa: il dilettante riesce a suonare BENE pezzi semplici, il professionista anche quelli difficili, ma tutti e due suonano bene, perche' la musica si apre a che e' aperto. Arrivederci al prossimo blog spero vi sia stato utile.

SE AVETE DUBBI O VOLETE QUALCHE CHIARIMENTO SCRIVETEMI SARO' LIETO DI AIUTARVI.

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