I simboli che usualmente troviamo in uno spartito, come forte, mezzo forte, piano ecc. non hanno significato se non sono associati a un reale stato d’animo; come quando parliamo, parliamo forte per un motivo: o l’altra persona e’ sorda, o e’ lontana, oppure sono arrabbiato, saranno diversi tipi di forte, caricati da una diversa emozione.
Lo stesso dicasi per ogni altra forma di dinamica, l’essenziale e’ che siano sempre accompagnati da una motivazione: perché’ suonerò’ forte o piano? Cosa mi spinge? Solo perché’ l’autore ha scritto quei simboli?
Se li ha scritti vorra’ pure dire qualcosa; e se li metto io di mia iniziativa sara’ perché’ ho individuato delle ragioni emotive appropriare per quella frase, comunque sempre ci deve essere una ragione e questa ragione deve essere sentita, vissuta, va cercato il suono giusto ed eventualmente elasticizzare il ritmo adeguatamente secondo il caso.
Se li ha scritti vorra’ pure dire qualcosa; e se li metto io di mia iniziativa sara’ perché’ ho individuato delle ragioni emotive appropriare per quella frase, comunque sempre ci deve essere una ragione e questa ragione deve essere sentita, vissuta, va cercato il suono giusto ed eventualmente elasticizzare il ritmo adeguatamente secondo il caso.
Mai accontentarsi di premere le corde piano o forte, non ha senso, e’ da pazzi: immaginate che mentre state parlando con una persona questo senza ragione comincia ad alzare la voce o a parlare piano piano, cosa pensate? “Quello e’ matto,” e’ la sola risposta, a meno che non sussista una ragione emotiva che giustifichi questo cambio di volume.
La biodinamica insegna ad avere un perfetto controllo della gestualita’, prendere coscienza della parte che produce il gesto, assegnargli l’esatta quantità’ e qualità’ di energia. Nello stesso tempo e’ necessario controllare le altre parti del corpo che non concorrono alla produzione del movimento, ma che solo “osservano” la parte che si muove.
Ad esempio se io muovo un braccio, lo muovero’ rispetto al resto del corpo che rimane fermo, muovero’ solo il braccio e il movimento sarà’ elastico, armonico e libero da tensioni opposte, usero’ solo la quantità’ di energia necessaria a quel dato movimento.
Lo stesso dicasi quando ci sarà’ un cambio di posizione, la mano sinistra andrà’ a suonare in un’altro capotasto, cosa succede?
Quello che suona e’ il dito, quindi il movimento partita’ dalla punta del dito, che si tirera’ dietro la mano che si tirera’ il braccio, il tutto rispetto al busto che rimarra’ immobile, non rigido, quando ci troveremo nella necessita’ di muovere anche parte del busto, va bene, ma il movimento partira’ sempre ed esclusivamente dalla punta del dito, come una locomotiva (il dito) che si tira dietro i vagoni (mano, braccio ecc.).
Dunque ci si muove sempre rispetto al resto del corpo che sta fermo, come il positivo e il negativo di una batteria.
La biodinamica consiste quindi nella presa di coscienza del corpo e delle sue energie, della consapevolezza dei movimenti e della loro motivazione emotiva, avere tecnica vuol dire questo, non riuscire ad andare veloci o a suonare un brano difficile, quella e’ solo meccanica, la tecnica si può’ dire e’ meccanica realizzata con partecipazione emotiva e coscienza delle energie vitali .
Buonasera Maestro. Complimenti per il suo lavoro. Volevo sapere se ha realizzato una pubblicazione editoriale sulla Biodinamica e se é possibile acquistarla. Grazie
RispondiEliminaGiangiacomo Martorana
Grazie del compimento, riguardo al libro: qualche anno fa ho fatto una ricerca (R-Evolution) sulla mia tecnica e sulle mie composizioni, commissionata dalla Universita' Payap di Chiangmai presso cui insegno, e' solo in inglese, non credo sia in vendita, credo solo consulyabile online, ma se ti interessa e' a questo indirizzo:
Eliminahttp://opac.payap.ac.th/cgi-bin/gw/chameleon?sessionid=2017011615413911263&skin=PYU&lng=en&inst=consortium&host=localhost%2b1111%2bDEFAULT&patronhost=localhost%201111%20DEFAULT&searchid=1&sourcescreen=INITREQ&pos=1&itempos=1&rootsearch=SCAN&function=INITREQ&search=AUTHID&authid=598122&authidu=4
Ne ho fatta un'altra per la Silipakorn University di Bangkok, sulla biodinamica, anche quella in inglese, non so se ancora e' stata pubblicata. Fammi sapere e grazie ancora.